lunedì 22 luglio 2013

A Teatro



I crostini neri, l’antipasto toscano così conosciuto, e che ho inserito da pochi giorni nel mio “Quaderno ricette”  sono  indissolubilmente  legati agli anni da me trascorsi qui nel senese. Si sa: un pensiero  tira l’altro.. 

Dalle  nostre parti  questo periodo è così denso di eventi (Cantiere Internazionale d’Arte, Teatro Povero Di Monticchiello, Bruscello, Bravìo..) che è davvero un peccato essere lontani, anche fosse per un viaggio di piacere. E ognuno di essi ha avuto per me una grande importanza, anche affettiva, sentimentale. Diciamo che hanno fatto da sfondo a quelle che considero vere e proprie pietre miliari della mia vita.
Ma torniamo a bomba: i crostini neri mi riportano, in particolare,  a Monticchiello, al “Teatro Povero Di Monticchiello”.
Tutti gli abitanti di questo minuscolo paese, da 47 anni, partecipano in qualche modo all’allestimento del loro spettacolo estivo. Chi con contributi di idee e ricordi, chi per la regia o la scenografia 
E  quasi tutti sono, sono stati o saranno attori nello spettacolo. Spettacolo popolare, sì, ma impegnato, curatissimo, spesso sofisticato, mai banale. Fatto di contrapposizione fra storia “vecchia”( in genere il dramma delle famiglie mezzadrili degli anni ‘50 , costrette a lasciare i loro poderi) e realtà politico-sociale di oggi. E di tanto altro ancora.
 Li’, in quel teatro all’aperto, sotto un cielo stellato e limpido, ho trascorso serate indimenticabili, con i miei amici più cari, con i miei genitori (che volentieri invitavo da me, in Agosto). Lì, oltre allo spettacolo teatrale, ho visto ogni anno stelle cadenti, ed espresso desideri, spesso avverati.




E poi, tutti alla Taverna, anch’essa parte integrante dello “spettacolo”. Dove, fra i tanti attori ora nelle vesti di cuochi e camerieri, per la durata di una notte estiva (ma qualche volta per sempre) ci si rende conto che quanto è stato rappresentato fa parte anche della nostra vita, del nostro sentire più profondo, sebbene siamo stati, apparentemente, semplici spettatori.
E dove, fra i tanti piatti tipici, si possono gustare anche i “crostini neri”, appunto.

Non mancherò allo spettacolo nemmeno questa volta, sebbene Monticchiello mi ricordi- e sempre di più, col trascorrere del tempo- coloro che tanti anni fa’  erano  accanto a me, in quelle magiche sere estive:  babbo, amici importanti..

domenica 14 luglio 2013

Crostini neri






Questa volta vi propongo un piatto tipico toscano. In genere viene servito come antipasto insieme ad altri crostini , e  a salumi e formaggi di Pienza, in un trionfo di colori e sapori.
Un pezzetto di milza
Fegatini e cuori di pollo
Una cipolla e uno spicchio d’aglio, tritati fini
Vino bianco
Acciughe dissalate e tritate
Capperi sott’aceto, tritati
La scorza di un limone non trattato
Sale quanto basta, pepe se gradito
Olio d’oliva extravergine
Pane raffermo, del giorno prima ( filoncini per crostini, anche integrali)


Soffriggere cipolla ed aglio in olio d’oliva; aggiungere la milza sbucciata , a tocchetti, e quindi i fegatini e i cuoricini, anch’essi a pezzetti.  Dopo una decina di minuti, frullare il tutto in un mixer, e sfumare con vino bianco. Quando questo sarà evaporato,  aggiungere le acciughe e i capperi tritati, e,  se gradita, anche la scorza grattugiata del limone. Aggiustare il sale e il pepe. Far cuocere ancora un pochino e spalmare su fettine di pane tostato.


Volutamente non mi sono soffermata sulle quantità di acciughe, capperi e scorza di limone. Infatti  ognuno è bene che dosi tali ingredienti a seconda del proprio gusto. Personalmente non abbondo nella scorza di limone, per esempio, anche se un pochino ne metto, per mitigare e ingentilire un po’ i robusti sapori di fegato e acciughe. Ma soprattutto per ricordare la gentile signora che mi consigliò questa aggiunta, tanti anni fa’.