lunedì 29 aprile 2013

Seria io?

Buongiorno, finalmente una giornata di sole, dopo un lungo periodo di pioggia e grigiore.
In effetti, se uno dovesse essere proprio obiettivo, non ci sarebbe nulla di cui esultare più di tanto. Per una giornata di sole, in primavera, come dimenticare tutti i problemi nostri e della nostra povera Italia, e- se non vogliamo fermarci a noi- i problemi di questo nostro dolente mondo?
Me lo sto ripetendo.. ma intanto, che belli i panni finalmente stesi all'aperto, che bello il paesaggio che mi posso godere.



E  che inaspettata sorpresa questo mio rinnovato entusiasmo per la cucina, per gli amici, che già ho invitato per trascorre una bella giornata assieme!
Così vi posto qualche ricetta, a partire da quella dei TORTINI DAL CUORE SCIOGLIEVOLE..
E poi, ecco i CARCIOFI IN UMIDO, e i FILETTI DI SOGLIOLA IMPANATI E FRITTI, e gli AGRETTI, semplicemente bolliti e conditi con olio e limone: è così breve, la loro stagione.. Come non cogliere al volo l'opportunità di gustarli, per una felicità che sa di fugace, fresca, effimera primavera?

Filetti platessa



Al Super ho trovato dei bei filetti di platessa, freschissimi e in offerta speciale.
Così ho pensato di cucinarli nel modo semplicissimo e  goloso: impanati e fritti.
Fritti nell'olio (di arachidi, per il punto di fumo relativamente alto e la capacità di formare subito una bella crosticina che riduce l'ingresso  dell'olio all'interno della frittura).
Certo: le ricette più raffinate: filetti alla mugnaia, con tartufo, con mandorle e via dicendo prevedono l'uso del burro. Ma io cerco di non usare burro fritto ( fra l'altro in casa non uso latticini), e poi.. non sempre ho voglia di raffinatezze, in cucina. Qualche volta opto per la golosità, e si sa: i fritti sono sempre piatti golosi.
Soprattutto quando il pesce è la delicata platessa, senza forti sapori, e che rimane così morbida, all'interno: una delizia.

Filetti di platessa
Farina integrale
Uno o due limoni
Qualche rametto di prezzemolo
Olio di arachidi
Sale qb

Impanare i filetti asciugati con carta cucina, immergerli nell'olio ben caldo e farli cuocere circa 5 minuti per parte.
Sistemare su carta assorbente per eliminare l'eccesso di olio,salare in superficie, servire su un vassoio con spicchi di limone e un ciuffetto di prezzemolo.

Piccola postilla: un fritto ben cucinato, ogni tanto, non è il diavolo! Molto peggio, per la salute, i soffritti, per la cottura prolungata nel grasso, grasso che poi viene consumato tutto, con la famosa: "scarpetta".
 


Carciofi in umido




 
Un'altra ricetta per i carciofi: era inevitabile, perchè li adoro. Questa volta un po' più insolita
 
CARCIOFI IN UMIDO
·       6 carciofi romaneschi
·       una carota
·       una cipolla media
·       uno spicchio d’aglio
·       Olio d’oliva extravergine
·       1 bicchiere di vino bianco
·       Sale e pepe( se gradito) qb
·       Un po’ di dado granulato
·       Un pizzico di timo

Pulire i carciofi, e metterli a bagno in acqua acidulata con limone.
Porre in una pentola in cui gli ingredienti stiano “stretti” parte degli odori affettati sottilmente, quindi i carciofi, in piedi e rovesciati. Riempire i “vuoti” con il resto degli odori.
Irrorare con l’olio, salare,  pepare e far cuocere per circa ¼ d’ora a pentola coperta. Aggiungere il vino , il timo e il granulato di dado. Terminare la cottura a fuoco basso.

Tortini dal cuore scioglievole





Mi si chiederà cosa hanno di così speciale questi tortini. Ebbene: prima che diventassero tanto diffusi avevo perso tempo e.. risorse mentali per riuscire ad arrivare al segreto del loro "sciglievole cuore".
 E alla fine ci ero riuscita, carpendone quasi proditoriamente il segreto allo chef di un ristorantino vicino al mare,  il mio preferito.

Naturalmente ho apportato un po' di modifiche, per ridurne l'indice glicemico, e per far sì che anche il mio compagno, con le sue intolleranze a uova di gallina e latticini, potesse gustarli.

TORTINI DAL CUORE “SCIOGLIEVOLE”(dosi per sei tortini)
 -Margarina “con omega3” gr 150
-Cioccolato fondente con almeno il 70% di cacao 150 gr
-Farina integrale finissima gr 40
-Uova di gallina, 3 ( o 6-7 di quaglia)
-Fruttosio gr 100+ un altro piccolo quantitativo dello stesso ridotto finissimo, a “velo” , con un mixer idoneo
-Pan grattato integrale o crocchette integrali tritate finissime: 3
-Arancia o qualche frutto di bosco per guarnire
Sciogliere a bagno maria  il cioccolato a tocchetti, con burro e fruttosio. Lasciare intiepidire, ed unire le tre uova, una alla volta, mescolando a mano o con un mixer a bassa velocità.
Aggiungere anche la farina.
Preparare gli stampini in acciaio inossidabile ungendoli di burro e spolverizzandoli con il pan grattato.
Versare il composto negli stessi, senza riempirli completamente. Coprirli con alluminio in fogli e porre in freezer, fino a quando si vorranno utilizzare.
A quel punto (almeno due ore dopo, ma anche a giorni di distanza, e questa cosa  può tornare molto utile) porre in forno già riscaldato a 220-230 C°, per 16-17 minuti.
Versare sui piattini di portata, spolverizzare con il fruttosio, ornare con la frutta e aprire un pochino, per evidenziarne lo..scioglievole cuore.

giovedì 25 aprile 2013

Caponatina



 Sarà la voglia di sapori estivi, sarà il 25 aprile, con il suo riferimento- nei miei ricordi- a un giovane siciliano..ma oggi ho voglia di postare la ricetta di un piatto tipicamente del Sud. Naturalmente accetto consigli e correzioni dagli amici siciliani!!
 

CAPONATINA

INGREDIENTI per 4 persone :
gr 800 melanzane meglio lunghe, scure;
peperoni grandi gr 700;
2 cipolle;
pomodori maturi o polpa di pomodoro gr 800 ( 2 barattoli);
sedano : la parte chiara e non filacciosa di 3 coste;
olive verdi denocciolate gr 150;
capperi sottosale (lavati) 1 cucchiaio;
aceto di vino bianco cc 100;
zucchero 1 cucchiaio raso;
olio arachidi per friggere melanzane e peperoni
olio extra vergine d'oliva q.b.

PROCEDIMENTO: vanno meglio le melanzane lunghe , ma si possono usare anche le tonde, purché sode e non molto grosse.
Lavare le melanzane e tagliarle con la buccia a dadini di cm 2x2; metterle in un’ ampia padella con olio di arachidi e friggerle a fuoco forte, mescolando ogni tanto. Quando si saranno imbiondite,  metterle in una terrina foderata di carta cucina per assorbire l’eccesso di olio. Lavare i peperoni, eliminare torsolo e semi, tagliarli a quadretti e friggerli nella stessa padella e nello stesso olio delle melanzane, quindi metterli da parte insieme alle stesse. In un’altra padella soffriggere in poco olio le cipolle affettate sottilmente,  quindi unire il pomodoro sminuzzato ed il sedano tagliato a rondelle.
Aggiungere le olive tagliuzzate, i capperi ben lavati e tagliati a pezzetti , far cuocere per 5-10 minuti; unire quindi  le melanzane ed i peperoni già fritti. Rimestare per un minuto, poi aggiungere il cucchiaio raso di zucchero, rimescolare ed infine versare il mezzo bicchiere di aceto di vino bianco, distribuirlo per bene, aggiustare di sale e spegnere il fuoco.

E' ottima sia calda che fredda.

UN POST TUTTO PER ME:IL 25 APRILE



Eccoci anche quest’anno al 25 Aprile, una festa che quasi non riconosco più: una retorica strumentale e spesso alla rovescia mi ha rubato il senso di questa giornata.
Vediamo: i miei primi ricordi riguardo la Resistenza mi portano lontano: allo zio C, che giovanissimo fu ferito da una scheggia al polmone, che pregiudicò fortemente le sue capacità. Eppure visse, bello e fiero, ebbe tre figli, e un’esistenza piena, seppur travagliata. Ma soprattutto non lo sentii mai lamentarsi per la sua menomazione; ad un vicino di casa di tanti anni fa’, chiamato semplicemente “il Partigiano”.
Ma  pochi commenti, in casa, su quel periodo. Solo crescendo imparai e studiai la Resistenza, e da subito feci miei  gli ideali di quei i giorni.
Poi ripenso ai tempi in cui, finalmente con un lavoro fisso e desiderato da sempre (medico ospedaliero), mi trasferii con la mia piccola famiglia ( il mio compagno e il nostro bambino) in una bella casa del centro storico, con una terrazza sui tetti, che affacciava sulla via principale. Era primavera, era il 25 aprile. Il sole splendeva, era festa. Fui svegliata dalla banda del paese, da “Bella Ciao”. Mi affacciai prontamente, e li’ sotto vidi che si erano fermati la banda, una piccola folla e il nostro bel sindaco, con la sua aria paciosa e rassicurante. Rendevano tutti omaggio alla lapide di Giuseppe Marino, un giovane partigiano siciliano, venuto a morire qui, dalle nostre parti , a soli 20 anni.



Mi commossi: era tutta retorica? Non so, ma  l’omaggio a quel giovanissimo con  la sua vita breve ed eroica, ebbe su di me un impatto memorabile.
Ero lì, in una cittadina i cui abitanti da sempre mi sono piaciuti, con i loro modi schietti e sinceri. Toscani, ma senza l’umorismo a volte un po’ troppo tagliente del capoluogo.. e non sempre  tollerante verso chi viene da fuori.
E invece qui la Banda, il Sindaco, la cittadinanza, si erano fermati a rendere omaggio a quel giovanissimo siciliano venuto a morire per la libertà proprio dalle nostre parti, tanti anni fa’..
Oggi ormai non abitiamo più in paese,e  il  periodo attuale per me un po’ di basso profilo (ma passerà!) mi ha impedito di uscire. E poi avevo paura di non vedere più il “mio”25 aprile.
Però ho sbirciato sul web.. e sì: anche oggi  la liberazione veniva festeggiata dalla banda ecc. con sosta anche alla lapide di Giuseppe Marino. Retorica?  Se anche così fosse, viva la Resistenza, e viva QUESTA  Retorica!